- Votes:
- Composers:
- Guccini
- Francesco
- Genres:
- 70s
- Folk
- Tags:
- 1974
- male vocalist
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Francesco Guccini - Canzone Per Piero lyrics
Mio vecchio amico di giorni e pensieri da quanto tempo che ci conosciamo,
venticinque anni son tanti e diciamo un po' retorici che sembra ieri.
Invece io so che ? diverso e tu sai quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato:
io appena giovane sono invecchiato, tu forse giovane non sei stato mai.
Ma d' illusioni non ne abbiamo avute, o forse si, ma nemmeno ricordo,
tutte parole che si son perdute con la realt? incontrata ogni giorno.
Chi glielo dice a chi ? giovane adesso di quante volte si possa sbagliare,
fino al disgusto di ricominciare perch? ogni volta ? poi sempre lo stesso.
Eppure il mondo continua e va avanti con noi o senza e ogni cosa si crea
su ci? che muore e ogni nuova idea su vecchie idee e ogni gioia su pianti.
Ma pi? che triste ora ? buffo pensare a tutti i giorni che abbiamo sprecati,
a tutti gli attimi lasciati andare e ai miti belli delle nostre estati.
Dopo l'inverno e l' angoscia in citt? quei lunghi mesi sdraiati davanti,
liberazione del fiume e dei monti e linfa aspra della nostra et?. Francesco Guccini - Canzone Per Piero - http://motolyrics.com/francesco-guccini/canzone-per-piero-lyrics.html
Quei giorni spesi a parlare di niente sdraiati al sole inseguendo la vita,
come l' avessimo sempre capita, come qualcosa capito per sempre.
Il mio Leopardi, le tue teologie: "Esiste Dio ?" Le risate pi? pazze,
le sbornie assurde, le mie fantasie, le mie avventure in citt? con ragazze.
Poi quell' amore alla fine reale tra le canzoni di moda e le danze:
"E' in gamba sai, legge Edgar Lee Masters. Mi ha detto no, non dovrei mai pensare."
Le sigarette con rabbia fumate, i blue jeans vecchi e le poche lire,
sembrava che non dovesse finire, ma ad ogni autunno finiva l' estate.
Poi tutto ? andato e diciamo siam vecchi, ma cosa siamo e che senso ha mai questo
nostro cammino di sogni fra specchi, tu che lavori quand' io vado a letto.
Io dico sempre non voglio capire, ma ? come un vizio sottile e pi? penso
pi? mi ritrovo questo vuoto immenso e per rimedio soltanto il dormire.
E poi ogni giorno mi torno a svegliare e resto incredulo, non vorrei alzarmi,
ma vivo ancora e son l? ad aspettarmi le mie domande, il mio niente, il mio male...