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Fiaba - Lo Sgabello Del Rospo lyrics
d'innanzi al trono
 Gebbia rivela a Pauro il segreto del misterioso fungo, suo magico trono. grazie alla regina il viandante ricorda gli accadimenti che l'hanno portato fin là. il rospo dona al forestiero una falena, a mò di guida, per ritrovare la via del ritorno, le rane festeggiano così la sua partenza con canti e danze. Pauro perde i sensi, poco distante dal villaggio e smarrisce fatalmente l'anello, unica prova tangibile dell'esperienza vissuta.
 cantastorie
 Rane... era nera, nera, nera ne rane eran, era nera notte.
 pauro
 Gighe e gavotte
 fanno le rane;
 salutano me!
 gebbia
 Solo un anello prendesti per dono
 ma quell'anello sai ch'era già tuo.
 lascia che Gebbia ti parli del trono,
 ti narri almeno del regno ch'è suo.
 Quelle due dame ai confini del regno...
 per loro sdegno tu sei qui tra noi.
 quelle due streghe
 non sono umane
 ma mezze donne
 e mezze rane.
 Io
 le ho bandite
 per legge di stagno
 e
 penso che
 ora tu capirai,
 Ti
 dissetasti
 e del fungo sei pregno
 ed è così
 che ti trovi tra noi.
 Tocca il mio trono,
 lo senti che è vivo?
 come un ulivo,
 lo senti anche tu,
 Se tu l'odori
 ricordi l'intruglio.
 vivo tu fosti
 trovato laggiù,
 cantastorie
 Nello stagno...
 Pauro
 Ora rimembro...
 la festa alla pioggia,
 di giorno le rane
 vedevo cantare;
 Farandola folle,
 girini a girare,
 le rane felici laggiù.
 Pauro e coro
 Passi di danza
 su fili di foglie,
 le faglie che s'aprono,
 il fango si scioglie,
 la pioggia che impazza,
 la pozza che invita.
 la rana che sguazza
 ci sente la vita...
 Pauro
 E...
 ricordo, Gebbia, al cospetto di te,
 che cura le rane si presero allora,
 Di larve dicesti:
 che sazio lui sia!
 le rane si presero cura di me.
 Poi prendesti,
 gebbia, la mia mano grande,
 ci tuffammo dentro l'acqua
 molle insiemeFiaba - Lo Sgabello Del Rospo - http://motolyrics.com/fiaba/lo-sgabello-del-rospo-lyrics.html
 Ed entrammo
 soli nella stanza verde,
 dividemmo
 una notte con la luna.
 Poi fu Gora,
 che strisciando venne alla radura,
 quella serpe
 il terrore presto seminò.
 Vidi un tronco
 ed un ramo vi spezzai di peso;
 resta inteso...
 in singolar tenzone mi sfidò.
 Gebbia
 Tutto t'è chiaro ora accetta il mio dono,
 falena di Gebbia che ti condurrà
 verso il villaggio
 da cui sei venuto, delle lanterne il chiarore vedrà.
 Un
 solo giorno
 lei vive, ed è sera,
 adesso che è notte sbrigarti dovrai,
 Il tempo che resta
 alla nera falena
 il battito d'ali scandisce oramai.
 Legati al polso
 quel filo di seta,
 sottile è la vita che lega te a lei,
 Dal fuoco proteggila,
 ed ella si quieta,
 per contro, se muore, perduto tu sei.
 cantastorie
 Pauro saluta,
 fa sì con la testa,
 le buccine suonano,
 suonano a festa,
 Alzando la mano
 saluta le rane,
 s'appresta a partire di già.
 cantastorie e coro
 Il rospo sale
 sul fungo a rilento,
 gli sguardi s'incrociano,
 solo un momento.
 Il trono di Gebbia,
 sgabello del rospo,
 adesso capisce che fa.
 cantastorie
 Per quanto piccola,
 forza non ha,
 la nera falena
 trascina il viandante,
 L'insetto volante
 al volere s'inchina
 di forza più grande:
 la necessità.
 Son già lontani
 quei suoni di festa,
 li smorzano gli alberi
 della foresta,
 Già Pauro è vicino,
 son ore che lui
 l'acquitrino non sa più dov'è.
 Ecco il villaggio,
 laggiù, le lanterne;
 Pauro
 La luce può nuocerti,
 che puoi saperne...
 cantastorie








