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Claudio Lolli - L'uomo A Fumetti lyrics
E solo la storia dei colori di una matita
 che ha viaggiato già tanto per conto suo.
 Si apre una finestra in un muro e via
 e la storia dell'uomo che disegnava fumetti.
 Lavorava la notte da solo nella sua stanza
 una lampadina che scotta a tremila gradi.
 Fuori c'è un'insegna un neon che si accende che si spegne
 e si riflette in un occhio dell'uomo che disegnava fumetti.
 Resto appoggiato all'aria che respiro
 alla mia malattia, alla mia poltrona
 non c'è differenza tra New York e Roma
 per gli aerei dell'uomo che disegnava fumetti.
 Disegnava molto spesso una ragazza con un certo nome
 con i blue jeans abituati alla sorpresa.
 Si scambiavano aria e la luce sembrava accesa
 fare l'amore con un uomo a fumetti.Claudio Lolli - L'uomo A Fumetti - http://motolyrics.com/claudio-lolli/luomo-a-fumetti-lyrics.html
 E una sera fu lei, fu lei che per scherzo pensò a una storia,
 una notte a puntate colorata in rosa,
 si levò i blue jeans e gli disse: "non hai più tempo vieni,
 sei tu l'eroe di questa morte a fumetti".
 Io sono solo appogiato all'aria che respiro
 ho la mia malattia, ho la mia poltrona
 no, non c'è bisogno di New York di Roma,
 si cancella dovunque un uomo a fumetti.
 Camminavano insieme e si scambiavano i colori,
 dalla prima fino all'ultima puntata.
 Poi lui si disegnò e scrisse nella nuvoletta:
 "addio dall'uomo che disegnava fumetti".
 Lei ereditò la sua raccolta, la sua lampadina,
 una cassa di birre, il neon, le sigarette
 si levò i blue jeans e gli disse:
 "adesso abbiamo tempo, vieni"
 quando lo ritrovò in un'altra storia a fumetti.








